Un uomo perbene: Francesco Scinia non c’è più….
Oggi è un giorno tristissimo per la Redazione: il dottor Francesco Scinia (“Pacotom” per gli amici) ci ha lasciati.
Scrivere di lui diventa per me inadeguato. Mi sento inadeguato di fronte alla caratura dell’uomo, di fronte alla vastità della sua cultura, di fronte alla professionalità di Funzionario di Polizia.
Mi sento inadeguato poiché rischierei di scadere nella retorica che lui tanto odiava.
Posso solo dire che senza di lui Cadutipolizia probabilmente non sarebbe mai nato. Fu grazie alla sua sensibilità verso i “colleghi di giubba” che hanno immolato la propria vita nel nome del giuramento prestato e alla sua felicissima intuizione nel dare risalto alla loro memoria che nel 2005 questo sito ha visto la luce, muovendo i suoi primi timidi passi nel mondo del web.
Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Abbiamo attraversato momenti di gioia e momenti di tensione. In ogni caso, lui era sempre lì a spronarci con le parole giuste.
Il mio più grande rimpianto è di non averlo conosciuto di persona: in questa Italia lunga lunga e stretta stretta, attanagliato da mille situazioni lavorative e personali, non mi è mai riuscito di scendere nella sua Sicilia per stringergli la mano.
La sua forza d’animo dovrà essere sempre un esempio per tutti. La sua amata Polizia, per la quale ha speso ogni energia, fu qualcosa di totalmente permeante ogni fibra del suo corpo, anche quando il male lo aggredì tanti anni fa costringendolo a rinunciare all’Uniforme. Mai una volta l’ho sentito dolersene: era in grado di trovare il lato buono delle cose anche nelle peggiori avversità.
Quando il male si fece più aggressivo, egli semplicemente se ne prese gioco. Lui, che tanto amava le moto d’epoca tanto da fondare il gruppo “Le Rugginose”, quando dovette rinunciarvi trovò una nuova strada, il tiro con l’arco e la chitarra. Memorabili i suoi video “canterini” postati sul suo profilo social.
Ricordo l’ultima telefonata, poco più di un anno fa: lo sentii affaticato nella voce ma sempre forte nello spirito. Mi disse: “Sono stato male, ma alla signora con la falce ho sbattuto ancora la porta in faccia!”. Di fronte al suo calvario, tutto il resto appare insignificante: un calvario che ha percorso con la dignità del gran signore, con quella silenziosa umiltà che in tempi di urlatori ed esibizionisti deve essere assunta a esempio.
Oggi Francesco non c’è più. Non riesco ancora a crederci, vorrei che si trattasse di un altro dei suoi tanti scherzi, dei quali era maestro.
Ora sei libero, doc. Libero di volare in alto, di correre e di fare ammattire con i tuoi scherzi il Padreterno. Veglia sulla tua Polizia, sui tuoi cari, su tutti noi.
Per la Redazione Cadutipolizia: Gianmarco Calore
Sincere condoglianze, la perdita dsi un superiore, di un collega di squadera è sempre una tristezza per tutti.
Uomini di grandi dovere che hanno impegnato la loro volonta`per il bene e la protezione altrui. sempre pronti e poresenti che ci assicurasno molti istanti della vita’
Mi dispiace molto. Lo ho conosciuto solo sui social, ma lo ricordo come persona estremamente sensibile, onesta, sempre dalla parte giusta…..Onore a Te Paco♥️,mi resterai nel cuore.
Sarai sempre con noi, Ciao Francesco