Chiarot Olivo ✞ 14/01/1945

Morì il 14 gennaio all’interno della caserma dell’Esercito di Via Montereale a Pordenone, insieme ad altri otto partigiani, fucilati da miliziani della RSI.

Già soldato della Guardia alla Frontiera del regio Esercito, all’indomani dell’8 settembre 1943 Olivo Chiarot si era arruolato nella Polizia Repubblicana, presumibilmente come guardia ausiliaria. La guardia Chiarot prestò servizio per poco tempo nel Corpo e presto si unì alle nascenti formazioni partigiane (l’ANPI di Udine lo riconosce come partigiano dalla data del 2 febbraio 1944), combattendo nel pordenonese nella Brigata “Anthos”, Divisione “Garibaldi” con il nome di battaglia di “Leo”.

Catturato insieme ad altri partigiani il 6 gennaio 1945 ad Azzano Decimo (PN) durante un rastrellamento da parte di tedeschi e fascisti repubblicani, il partigiano “Leo” venne sottoposto a giorni di interrogatori, pestaggi e torture sino a che venne fucilato dai miliziani della cosiddetta “Banda Leschiutta”.

Secondo quanto emerso successivamente, la guardia Chiarot ed i suoi otto compagni di sventura vennero uccisi a gruppi di tre in uno stretto corridoio del cortile della caserma ed i loro corpi ricoperti sommariamente di paglia.

I responsabili dell’eccidio vennero a loro volta giustiziati dai partigiani a Pordenone il 30 aprile del 1945.

N.B. per quanto tutte le testimonianze concordino nel considerare Olivo Chiarot come appartenente alla Polizia Repubblicana, sia pure per breve tempo, in assenza di contezza documentale la sede di servizio di Udine deve considerarsi come probabile ma non certa.

La redazione di Cadutipolizia rimane comunque a completa disposizione per una qualsiasi correzione o integrazione.

Fonte: Atlante delle stragi nazifasciste in Italia, di AAVV. ;” Caduti, Dispersi e Vittime civili dei Comuni della Regione Friuli-Venezia Giulia nella seconda guerra mondiale, Udine, 2° Volume, Udine 1992.