Niedda Antonio ✞ 04/09/1975

Morì il 4 settembre nella località di Ponte di Brenta (Padova) nel corso di un conflitto a fuoco con due terroristi.

Intorno alle ore 9,30 la pattuglia della Polizia Stradale di Padova, della quale l’appuntato Niedda era autista, notò ferma nella periferica via delle Ceramiche un’ autovettura Fiat 128 con due uomini a bordo.

L’appuntato Niedda ed il suo capo equipaggio, il brigadiere Armando Dalla Pozza, decisero di procedere al controllo dei due occupanti, ma uno di questi, dopo avere fornito i documenti (poi rivelatisi contraffatti) estrasse una pistola ed aprì il fuoco contro i poliziotti, uccidendo l’appuntato Niedda. Quando la pistola si inceppò, l’assassino si diede alla fuga a piedi insieme all’altro occupante della vettura, inseguiti dal brigadiere Dalla Pozza il quale aveva inforcato una bicicletta fornitagli da un passante.

Dopo un breve inseguimento il poliziotto arrestò prima l’accompagnatore e quindi l’omicida, catturandolo dopo una colluttazione. 

L’assassino, il capo della neonata colonna padovana delle Brigate Rosse, venne condannato a 26 anni di carcere, che non terminò di scontare usufruendo dei benefici di legge. Morì di malattia nel 2013.

Antonio Niedda lasciò la moglie e due figli, uno dei quali negli anni successivi si arruolò nella Polizia di Stato. La salma dell’Appuntato Niedda riposa nel Cimitero Maggiore di Padova, gallerie di Ponente. Alla memoria del Caduto sono state dedicate due lapidi: una sul luogo dell’assassinio e l’altra all’interno della caserma compartimentale della Polizia Stradale di Padova.

Fonti: “Storia del Partito Armato” di Giorgio Galli ; quotidiani “Il Mattino di Padova”, 28 agosto 2013 e “Il Giornale di Vicenza” del 8 ottobre 2010; Memorie Storiche – Albo d’Oro dei Caduti della Polizia di Stato.

Articoli correlati: Un giorno di ordinaria follia