IL COMMISSARIO X

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2 risposte

  1. tiziano ha detto:

    come sempre diretti, precisi ed estremamente super partes….. complimenti, non è facile trattandosi di argomenti che definire “spinosi” è un eufemismo restarlo, ma voi ci riuscite egregiamente.

  2. Gianmarco Calore ha detto:

    Sono indubbiamente situazioni scabrose… In redazione ci siamo più volte domandati se era il caso o no di addentrarsi in un ginepraio come quello della Polizia Repubblicana, quella che probabilmente è stata la polizia più tormentata di tutta la nostra storia. Dare una connotazione certa di “illibatezza” da crimini di guerra è impossibile: in quella polizia confluirono agenti, sottufficiali, ufficiali e funzionari provenienti dalle più disparate (e disperate) situazioni: appartenenti al Corpo degli Agenti di PS che si trovarono dall’oggi al domani a dover decidere se restare sotto il nuovo “padrone” o se darsi alla macchia (e anche qui, c’è chi vi restò per la “pagnotta”, per non trovarsi al fronte o per idealistica convinzione); fascisti della prima ora; sadici psicopatici; meri esecutori di ordini; varie ed eventuali…. Il caso di questo funzionario X è solo uno dei tanti. Al contrario, decretammo la non inseribilità di un altro questore repubblicano, Manlio Candrilli (scheda qui: https://www.cadutipoliziadistato.it/caduti/candrilli-manlio/), passato per le armi nel settembre 1945 dopo un processo che sembrava essere stato condotto nel modo più regolare: uno sgherro riconosciuto responsabile di crimini di guerra da una delle tante Corti d’Assise “Straordinarie” che camuffarono spesso la più bieca voglia di vendetta. Questo funzionario fu poi riabilitato con sentenza della Cassazione 14 anni dopo la sua fucilazione, per “non aver commesso il fatto”.
    Siamo altresì consapevoli che tra i più di mille appartenenti alla Polizia Repubblicana e all’Amministrazione della PS della RSI che abbiamo censito finora ci sarà senz’altro qualche altro manigoldo. Dalla nostra abbiamo – spero – l’onestà intellettuale di ammettere i fatti e di riconoscere quando un lupo si è travestito da agnello. O viceversa.

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