Curigliano Vincenzo ✞ 17/09/1970

Morì il 17 Settembre, stroncato da un collasso cardiocircolatorio durante il vero e proprio assedio alla Questura tentato da alcune centinaia di dimostranti.

Alcune ore prima un manifestante era stato ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto rimasto isolato e circondato da un gruppo di dimostranti. Come rappresaglia centinaia di persone assediarono la Questura per alcune ore, lanciando bottiglie molotov, aggredendo gli agenti rimasti isolati e sparando colpi d’arma da fuoco contro i poliziotti. Il brigadiere Curigliano venne aggredito dalla folla e picchiato, tanto da provocargli la rottura di alcune costole. Soccorso dagli altri agenti, il brigadiere Vincenzo Curigliano venne stroncato da un collasso cardio circolatorio che rese inutili i soccorsi.

In quei mesi la città di Reggio Calabria venne messa a ferro e fuoco da una rivolta popolare scoppiata a causa della scelta di spostare a Catanzaro la sede del capoluogo di regione. Tale rivolta, passata alla storia come i “moti di Reggio” durò per parecchi mesi annoverando tra le Forze di Polizia numerosi feriti e due deceduti: oltre al brigadiere Curigliano, perse la vita anche la guardia di P.S. Antonio Bellotti, colpito alla testa da una sassata scagliata da un gruppo di manifestanti.

Il brigadiere Curigliano era sposato e padre di quattro figli.

Fonte: Il Corriere della Sera

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